Oeconomicae et pecuniariae quaestiones

Considerazioni per un discernimento etico
circa alcuni aspetti dell'attuale sistema economico-finanziario

Oeconomicae et pecuniariae quaestiones

Dal titolo "Oeconomicae et Pecuniarie Quaestiones", il documento pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede insieme con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale riporta "Condiderazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell'attuale sistema economico-finanziario". 

 

Si legge nell’introduzione:

“[…] La recente crisi finanziaria poteva essere l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria, neutralizzandone gli aspetti predatori e speculativi e valorizzandone il servizio all’economia reale. Sebbene siano stati intrapresi molti sforzi positivi, a vari livelli, che vanno riconosciuti e apprezzati, non c’è stata però una reazione che abbia portato a ripensare quei criteri obsoleti che continuano a governare il mondo[10]. Anzi, pare talvolta ritornare in auge un egoismo miope e limitato al corto termine che, prescindendo dal bene comune, esclude dai suoi orizzonti la preoccupazione non solo di creare ma anche di diffondere ricchezza e di eliminare le disuguaglianze, oggi così pronunciate.

È in gioco l’autentico benessere della maggior parte degli uomini e delle donne del nostro pianeta, i quali rischiano di essere confinati in modo crescente sempre più ai margini, se non di essere «esclusi e scartati»[11] dal progresso e dal benessere reale, mentre alcune minoranze sfruttano e riservano per sé soltanto ingenti risorse e ricchezze, indifferenti alla condizione dei più. É perciò giunta l’ora di dar seguito ad una ripresa di ciò che è autenticamente umano, di allargare gli orizzonti della mente e del cuore, per riconoscere con lealtà ciò che proviene dalle esigenze della verità e del bene, e senza di cui ogni sistema sociale, politico ed economico è destinato alla lunga al fallimento ed all’implosione. É sempre più chiaro che l’egoismo alla fine non paga e fa pagare a tutti un prezzo troppo alto; perciò, se vogliamo il bene reale per gli uomini, «il denaro deve servire e non governare!».

Al riguardo, spetta in primo luogo agli operatori competenti e responsabili elaborare nuove forme di economia e finanza, le cui prassi e regole siano rivolte al progresso del bene comune e rispettose della dignità umana, nel sicuro solco offerto dall’insegnamento sociale della Chiesa […]”.

QUI Il testo completo del documento. 

Oeconomicae et pecuniariae quaestiones

12 giugno 2018