Settimana Mondiale dell'Acqua a Stoccolma: la partecipazione del Dicastero

Dalla capitale svedese il richiamo a una maggiore attenzione ad acqua potabile e servizi igienici nelle zone più povere

Settimana Mondiale dell'Acqua a Stoccolma: la partecipazione del Dicastero

Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha partecipato alla Settimana Mondiale dell’Acqua che si svolge come di consueto a fine agosto a Stoccolma. L’evento è organizzato dall’ Istituto Internazionale di Stoccolma per l’Acqua. Vi ha preso parte la comunità degli esperti il cui lavoro concerne l’acqua: agenzie governative dedicate alla cooperazione allo sviluppo, università, settore imprenditoriale e finanziario, associazioni, organizzazioni della rete Onu.

L’edizione 2019 ha radunato circa 3900 persone dal 25 al 30 agosto, nello stadio Tele2Arena di Stoccolma. Il tema generale era “Acqua per la società: l’inclusione di tutti” (Water for society: Including all). Tra gli argomenti affrontati nelle oltre 270 sessioni di lavoro o mini-conferenze: la raccolta, l’analisi e la condivisione di dati relativamente alla situazione di chi ha o non ha accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici; gli sforzi diplomatici (negoziati o meccanismi di coordinamento regionali) per contribuire alla pace partendo dalla gestione e dalla condivisione dell’acqua; la fornitura di acqua e servizi igienici alle popolazioni più povere, isolate o marginalizzate; la gestione sostenibile dell’acqua e la lotta alla corruzione, dal livello nazionale a quello locale; il raggiungimento degli Obiettivi delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile (SDG); l’educazione e la possibilità di cambiare i comportamenti sbagliati delle persone in termini di spreco di acqua o di carenza di igiene; la realizzazione del diritto umano all’acqua potabile e ai servizi igienici.

La situazione dei servizi igienici nelle zone più povere e/o tra le popolazioni costrette alla migrazione è in effetti molto preoccupante. Le Nazioni Unite hanno stimato che circa 2 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienici basici (latrine, gabinetto). Un dato che corrisponde all’incirca ai 2 miliardi di persone che hanno a disposizione per bere fonti di acqua inquinata in modo più o meno grave. Numerose organizzazioni cattoliche si adoperano all’accesso all’acqua e ai servizi igienici per le popolazioni più bisognose, laddove l’intervento dei governi è maggiormente carente. Un intervento concreto richiederebbe, oltre alle mere infrastrutture e al loro mantenimento, anche verifiche regolari per applicare i protocolli sanitari e una apposita sensibilizzazione per gli addetti e per i beneficiari delle infrastrutture stesse.

Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha presto parte all’iniziativa rappresentato dall’Officiale Tebaldo Vinciguerra, che in passato ha già fatto parte di delegazioni della Santa Sede in occasione di vertici internazionali dedicati al tema dell’acqua. Il Dott. Vinciguerra, in particolare, assieme a rappresentanti della Chiesa di Svezia, del Consiglio Mondiale delle Chiese, di numerose organizzazioni cristiane e di altre religioni, nonché di agenzie governative e di fondi di investimento, ha partecipato come relatore nella sessione “Acqua e Fede: mobilizzare gli attori locali di fede per raggiungere il 6° SDG” (Water and Faith: Mobilizing local faith actors to achieve SDG 6).

Il Dicastero è da tempo impegnato sul tema dell’acqua. Recentemente si è svolta la visita del Prefetto, il Cardinale Peter Turkson nella Repubblica Democratica del Congo, zona colpita di recente da Ebola (malattia collegata anche alla carenza di igiene); un comunicato ha accompagnato la pubblicazione del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale dell’Acqua 2019; e l’8 novembre 2018 si è svolta la Conferenza “La gestione di un bene comune: accesso all’acqua potabile per tutti” presso la Pontificia Università Urbaniana.

 

(Photogallery con la collaborazione @Johannes Frandsen/WCC).

Foto della Conferenza

06 settembre 2019