Il Cardinale Michael Czerny visita il Sud Sudan

Il Cardinale Michael Czerny visita il Sud Sudan

Ad un anno dal Viaggio Apostolico di Papa Francesco in Sud Sudan, il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il Card. Michael Czerny SJ, visita questo Paese africano dal 2 al 9 febbraio.

Durante il suo viaggio pastorale, il Card. Czerny andrà a Juba, Malakal e Renk. 

Il Prefetto è arrivato a Juba sabato 3 febbraio, giorno in cui ha incontrato i Vescovi cattolici del Sudan e del Sud Sudan portando loro i saluti di Papa Francesco. Il Cardinale ha anche spiegato il ruolo del Dicastero da lui guidato: essere al servizio del Santo Padre e delle Conferenze Episcopali locali di tutto il mondo e offrire i suoi servizi alle Chiese locali per aiutare le persone a superare gli ostacoli che limitano lo sviluppo.

Foto degli eventi a Juba

Messa nella Cattedrale di Santa Teresa a Juba

Domenica 4 febbraio il Cardinale ha presieduto la S. Messa nella Cattedrale di Santa Teresa a Juba. Tra le autorità civili presenti c'erano il secondo vicepresidente, Wani Iga, e la portavoce del Parlamento, Jemma Nunu Kumba.

Nella sua omelia il Prefetto ha portato i saluti di Papa Francesco, ha assicurato che il Santo Padre prega per il Sud Sudan e ha ricordato che la sua visita avviene nel primo anniversario del viaggio apostolico del Papa, che si è svolto dal 3 al 5 febbraio 2023.  "Caro popolo di Dio, visto che poco è cambiato o migliorato dall'anno scorso, ripeto il messaggio del Santo Padre alle autorità civili e ai diplomatici di Juba. Sottolineando la necessità di unità, riconciliazione, cooperazione e pace, il Papa ha evocato il Nilo per ispirare un cambiamento nella volontà politica", ha detto.

In particolare, il Santo Padre ha esortato i leader di questa nazione ad "assicurare l'erogazione dei servizi sociali di base, fornire un buon governo e una corretta gestione delle risorse pubbliche, porre fine alla violenza diffusa nelle comunità, promuovere la coesistenza pacifica attraverso la guarigione, il perdono e la riconciliazione, promuovere lo sviluppo umano; aprire gli spazi politici e civici e la partecipazione per tutti, in particolare per i giovani e le donne, rispettare la dignità e i diritti umani delle popolazioni vulnerabili, in particolare i rimpatriati e i rifugiati, gli sfollati interni, i bambini, le persone con disabilità, gli anziani e prendersi cura della nostra casa comune, il pianeta Terra"; queste le parole del Prefetto ricordando il discorso di Papa Francesco.

Nell’ambito della visita pastorale, il Prefetto partecipa a incontri con autorità civili ed ecclesiastiche e con persone impegnate nella pastorale sociale, e prende parte a incontri di carattere ecumenico. 

Il 6 febbraio il Cardinale Czerny si è recato a Renk, città al confine con il Sudan. Qui ha apprezzato il buon lavoro svolto dalla diocesi di Malakal e l'atteggiamento accogliente della comunità locale, che pur dispone di risorse limitate. Ha visitato anche il centro di accoglienza per i rimpatriati e i rifugiati dal Sudan, dove ha incontrato diverse persone, tra cui i rappresentanti di Caritas Malakal, del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) e delle Nazioni Unite. 

Foto a Renk e Malakal

Il Prefetto si è rivolto all'assemblea pastorale della diocesi di Malakal, invitando tutti a ricordare che le attività caritative della Chiesa sono parte degli sforzi di evangelizzazione. Quindi ha incontrato diverse autorità, tra cui il Governatore dello Stato dell'Alto Nilo, mostrando apprezzamento per l’impegno profuso nell’accoglienza dei rimpatriati e dei rifugiati dal Sudan.

L'8 febbraio, Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone, il Cardinale Michael Czerny ha presieduto una Messa a Malakal, nella chiesa di Santa Giuseppina Bakhita. Durante l'Eucaristia ha ordinato 3 diaconi.

Nell'omelia il Prefetto ha sottolineato che "la storia di Santa Giuseppina Bakhita è una storia di speranza, dalla prigionia e dalla schiavitù fino all’incontro con Dio in un convento di suore. Quando finalmente fu liberata, scelse di dedicarsi totalmente a Dio ed entrò nella vita religiosa. Come religiosa, condivise la sua storia di prigionia e schiavitù... Nonostante le sofferenze, e più tardi, nonostante la malattia, rimase serena, seguendo sempre il volere del suo Maestro, Gesù Cristo. In tutto questo, Santa Giuseppina Bakhita ci dà un forte esempio di speranza anche in circostanze terribili".

"Tornando al Sud Sudan di oggi – ha proseguito il Card. Czerny - in ogni luogo è necessario essere molto svegli e attenti, per rimanere fedeli al Dio di Gesù Cristo, che è il Dio della pace, il Dio dell'Amore, il Dio del perdono, il Dio della riconciliazione, il Dio del benessere e il Dio della vera bontà e della vera felicità".

Prima di concludere il viaggio, il Prefetto ha benedetto una barca che la Caritas locale utilizzerà per trasportare migranti e rifugiati attraverso il fiume Nilo, da Renk a Malakal.

31 gennaio 2024