Dichiarazione congiunta delle religioni monoteiste abramitiche sulle problematiche del fine vita

La posizione delle religioni abramitiche sul fine vita e sulle cure palliative

Dichiarazione congiunta delle religioni monoteiste abramitiche sulle problematiche del fine vita

È stata sottoscritta, ieri 28 ottobre presso la Casina PIo IV in Vaticano, da 40 rappresentanti di fede ebraica, musulmana e cristiana, la  Dichiarazione congiunta delle tre religioni monoteiste abramitiche sulle problematiche del fine vita.

Invitati dalla Pontificia Accademia per la Vita, presieduta da S. Ecc. Mons. Vincenzo Paglia, i religiosi, tra i quali il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Peter K. A. Turkson, si sono impegnati in 12 punti ad affermare che “l’eutanasia ed il suicidio assistito sono moralmente ed intrinsecamente sbagliati e dovrebbero essere vietati senza eccezioni. Qualsiasi pressione e azione sui pazienti per indurli a metter fine alla propria vita è categoricamente rigettata”. Un punto molto importante per la missione del Dicastero è quello che riguarda gli Operatori sanitari: "nessun operatore sanitario dovrebbe essere costretto o sottoposto a pressioni per assistere direttamente o indirettamente alla morte deliberata e intenzionale di un paziente attraverso il suicidio assistito o qualsiasi forma di eutanasia, specialmente quando tali prassi vanno contro le credenze religiose dell’operatore” perchè vige sempre il rispetto “dell'obiezione di coscienza agli atti che contrastano i valori etici di una persona”."Ciò rimane valido" si continua nella Dichiarazione, "anche se tali atti sono stati dichiarati legali a livello locale o da categorie di persone".

Molto significativa, la Dichiarazione congiunta affronta anche i temi dell'accompagnamento spirituale e materiale dell'ammalato terminale e delle famiglie, nonchè quello dell'uso delle tecnologie mediche in fine vita e della promozione delle cure palliative.

 

FOTO: Vaticannews.va

29 ottobre 2019