La Dimensione Episcopale della Pastorale della Mobilità Umana, in comunione con la Conferenza Episcopale Messicana (CEM), ha convocato questo spazio di discernimento ecclesiale, che ha riunito oltre 100 agenti pastorali, tra cui rappresentanti delle 64 case del migrante e rifugi del Paese, équipe diocesane di pastorale della mobilità umana, congregazioni religiose, istituzioni associate e persone impegnate nella difesa della dignità umana nella pastorale della mobilità umana.
L’incontro si è svolto nell’ambito dell'Anno Giubilare della Speranza e nel processo sinodale che la Chiesa sta vivendo, «riconoscendo i migranti e i rifugiati come missionari di speranza che ci interpellano con i loro percorsi di dolore, fede e resilienza».
Nel suo intervento, il Card. Fabio Baggio ha tratto ispirazione dal Messaggio di Papa Leone XIV per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2025 e ha incoraggiato i partecipanti a rianimare la speranza, a rafforzare le motivazioni al servizio che prestano, a investire nell'informazione e nella formazione dei migranti e degli operatori pastorali, e a vivere con fiducia e coraggio la dimensione profetica della Chiesa di oggi.
Da parte sua, Mons. Eugenio Lira Rugarcía, Vescovo di Matamoros-Reynosa e Responsabile della Dimensione Episcopale della Pastorale della Mobilità Umana, ha invitato i presenti a continuare a camminare insieme nella missione che Dio ha affidato a tutti i battezzati, illuminati dalla Sua Parola, dalla liturgia, dalla preghiera e dal servizio al prossimo, avendo come guida l'Esortazione Apostolica Dilexi te di Papa Leone XIV e il Progetto di Pastorale Globale della Conferenza Episcopale Messicana, incoraggiati dal bimillenario della redenzione di Nostro Signore Gesù Cristo e dal 500° anniversario dell'apparizione della Madonna di Guadalupe.
L'incontro ha avuto come obiettivo quello di "incoraggiare gli agenti pastorali a continuare ad essere buoni samaritani sulla via della speranza, seguendo l'esempio di Gesù Cristo".
A tal fine, gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a “riconoscere la spiritualità dell'agente pastorale, alimentata dalla Parola di Dio, dal rapporto con lo Spirito Santo e dall'esempio di Maria” e a “mantenere l'impegno a lavorare nei settori dei migranti, dei rifugiati, del turismo, della prevenzione della tratta, dell'apostolato del mare e degli studenti internazionali”.
La celebrazione quotidiana dell'Eucaristia è stata il cuore di questo Incontro. Così, nell’ascolto del Signore, gli operatori pastorali hanno avuto l'opportunità di ascoltarsi a vicenda, di dialogare, di vivere insieme e di condividere, al fine di discernere due interrogativi fondamentali: cosa desidera lo Spirito Santo per la pastorale della mobilità umana in Messico? Come rispondere, in quanto Chiesa, al grido di coloro che migrano con fede, dolore e speranza?
Nella Messa di chiusura del XXIII Incontro Nazionale di Pastorale della Mobilità Umana, gli agenti pastorali sono stati esortati a non cadere nella mondanità dell’egoismo, nella negatività, nel protagonismo o nella polarizzazione, ma a rimanere sul “tetto” della fede, della speranza e dell’amore.