
Durante il Consiglio permanente presso la sede della Conferenza episcopale nazionale del Brasile (CNBB), è stata lanciata l'identità visiva “Chiesa per la COP 30: Articolazione per l'ecologia integrale e la giustizia climatica”.
Tale azione s'innesta nell’impegno e interesse della Chiesa di contribuire ai lavori preparatori della Conferenza sul clima, che ogni anno riunisce i Paesi per concordare azioni concrete volte a combattere il riscaldamento globale e che avrà come palcoscenico per il 2025 la città di Belém, nel nord del Brasile.
Il Cardinale Jaime Spengler, presidente della CNBB, ha sottolineato l'importanza di una partecipazione attiva e incisiva della Chiesa alla COP 30: "Anche se non può sostituirsi ai leader politici, la Chiesa ha il dovere profetico di difendere i popoli, i biomi e le risorse naturali."
Tra gli obiettivi dell’iniziativa, c’è quello di riflettere collettivamente sulle sfide sociali e ambientali della regione e amplificare, tramite la Chiesa, le voci delle comunità più vulnerabili e dei popoli dell'Amazzonia nelle discussioni globali sulla crisi climatica e le sue ripercussioni sociali.
Per rafforzare questo processo, la Chiesa sta promuovendo una serie di Pre-COP in diverse macroregioni del Paese. Questi incontri formativi mirano, altresì, a formare i leader ecclesiali, a promuovere la mobilitazione popolare e ad approfondire la riflessione sugli impatti della crisi climatica sui territori.
Afferma Monsignor Vicente de Paula Ferreira, segretario generale della Commissione speciale per l'ecologia integrale e le miniere della CNBB: “Il cambiamento climatico colpisce direttamente l'umanità, gli animali, le piante e le risorse naturali, minacciando la vita sul pianeta". Perciò, secondo Monsignor Vicente, la Chiesa deve impegnarsi nel dialogo e nell’advocacy, soprattutto in occasione di eventi come la COP30, affinché la transizione ecologica non sia solo un adeguamento economico, ma un vero e proprio cambiamento di stile di vita basato sul rispetto del creato.